Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Panarea, Alicudi, Filicudi. Non occorrono molte parole per descrivere quanto sia forte il richiamo delle isole Eolie il cui fascino, ieri come oggi, ha incantato grandi viaggiatori, scrittori, studiosi. Aria, acqua, terra e fuoco, elementi ricorrenti tra le nostre pagine, hanno dato vita e continuano a plasmare queste isole di origine vulcanica. In special modo Vulcano e Stromboli con i loro vulcani tuttora attivi e le calde acque ed i fanghi termali di Lipari, Panarea e della stessa Vulcano, ci rammentano che nelle viscere più profonde del nostro Magnifico Pianeta nulla è sopito. Con il loro clima temperato (in inverno la temperatura non scende mai sotto i 10° le Eolie offrono al visitatore, allo studioso e all’amante del mare tutta la loro bellezza naturale, un mare di cristallo popolato da un’infinita varietà di pesce eppoi grotte, scogliere, faraglioni e spiagge dalla sabbia nera e finissima; qui ogni cosa vi lascerà senza fiato. Persino le estati più torride sono mitigate dalla brezza marina ed anche fuori stagione è possibile trascorrere momenti di relax estremamente piacevoli. Pur essendo tutte di straordinaria bellezza quasi primordiale, ogni isola risulta diversa dalle altre sia per le caratteristiche geografiche sia per l’impronta data dall’uomo.
Alicudi e Filicudi sono il rifugio segreto, lontani dalle contaminazioni moderne. Stromboli e Vulcano con la loro bellezza aspra e selvaggia attirano giovani dall’animo bohemien. Salina, la più rigogliosa, l’isola delle montagne gemelle, deve alla sua tranquillità la presenza di molte famiglie con bambini. Panarea è l’isola modaiola meta di un turismo mondano. Lipari, sede del Comune da cui dipendono tutte le altre isole (eccetto Salina), la più grande e popolosa fra tutte e scelta da coloro i quali hanno esigenza di ampi spazi e di tutti i servizi compresi un porto riparato e un Ospedale attrezzato.
Isole Egadi: un vero e proprio Eden marino da scoprire isola dopo isola, uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito.
A breve distanza da Trapani, compresa tra le isole di Favignana (la più grande),Levanzo e Marettimo si estende l’area marina protetta delle isole Egadi.Completano l’arcipelago gli isolotti di Maraone e Formica. Potrebbe facilmente capitarvi, tra un’immersione ed un giro in barca,di vedere delfini piroettare sull’acqua,saltare sulle onde,per poi eclissarsi in una nube di schiuma: uno spettacolo improvviso che vi lascerà senza fiato.
Favignana è l’isola più grande dell’arcipelago le cui lunghissime coste sono un susseguirsi di calette da sogno e scorci sul mare. Partendo dal porto del capoluogo e proseguendo verso est si arriva agli scogli di S. Giovanni, cave di tufo abbandonate che formano delle piscine naturali. Proseguendo si arriva a Cala Rossa, uno dei posti più belli dell’isola, che prende il nome dallo scontro sanguinoso avvenuto nel 241 a.c. tra Romani e Cartaginesi. Proseguendo sempre verso est è tutto un susseguirsi di incantevoli calette e grotte: la cala del Bue marino,che ospitava fino a qualche tempo fa le foche monache, cala Moni,adatta ai bambini poiché sabbiosa, la grotta perciata (bucata),un porticciolo naturale ricoperto di cespugli di capperi,un must per gli appassionati di fotografia. Poi, cambiando direzione verso ovest, si trova invece Cala Rotonda, un porto naturale con un arco in pietra detto l’arco di Ulisse.
Marettimo, l’isola sacra che alcuni hanno identificato con l’Itaca di Ulisse, sembra l’isola dei bambini che, per l’assenza di traffico, animano le stradine con le loro improvvisate bancarelle di conchiglie con le quali realizzano splendide collane. Anche qui gli scenari da favola vi lasceranno senza fiato: la splendida laguna di Cala Cretazzo, la Grotta del Cammello e Cala Bianca. Per gli appassionati di immersione segnaliamo Punta Bassano,con una parete di gorgonie rosse, la Grotta della Cattedrale,dove si entra a circa 30 metri di profondità e dopo un percorso di 150 metri si esce a 18, ed infine Cala Spalmatore,dove si può osservare da vicino il relitto di una nave.
Anche Levanzo è l’ideale per chi vuole godersi una vacanza fatta di mare e relax. Da visitare la Grotta del Genovese, l’unica in Italia che custodisce incisioni paleolitiche. Per non parlare dei fondali le cui acque cristalline pullulano di incredibile vitalità:tra le praterie di posidonia avvisterete aragoste, murene, saraghi e dentici enormi. Potrebbe persino capitarvi,esplorando i fondali anche al di fuori delle acque protette, di imbattervi in reperti archeologici corrosi dal mare come parti di antiche navi da guerra romane e cartaginesi che testimoniano i sanguinosi scontri avvenuti tra Marettimo e Levanzo durante la 1° Guerra Punica.
A ribadire l’importanza di questi luoghi come crocevia delle diverse culture, araba, normanna, bizantina, sono anche i sapori sedimentati nella tradizione culinaria siciliana ove regna sovrano il pesce cucinato in mille modi diversi.Tra le specialità delle isole Egadi c’è il couscous ripreso appunto dalla cucina araba nella versione marinara che sostituisce il montone con il pesce e insaporito con spezie varie.Meritano un assaggio anche gli spaghetti con la bottarga di tonno e i “busiati”, una pasta tipica fatta in casa,solitamente condita con il pesto siciliano.
Questi e mille altri i buoni motivi per visitare le isole Egadi, luoghi incantati che renderanno indimenticabili i ricordi di questo nostro lungo “Viaggio”.
Ischia, la più grande isola del Golfo di Napoli, appartiene al gruppo delle isole flegree (Ischia, Procida, Vivara e Nisida) così denominate per la comune appartenenza all’ area
geologica dei Campi Flegrei.
L’ isola dista poco meno di 30 Km da Napoli ed ha una linea costiera di 34 Km.
E’ la terza isola più popolosa d’ Italia, dopo Sicilia e Sardegna.
I comuni dell’ isola sono: Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana, Barano d’ Ischia.
Il clima di Ischia è tipicamente mediterraneo, reso ancora più mite dalla particolare forma dell’ isola caratterizzata dall’ altura centrale del Monte Epomeo: d’ inverno la temperatura media più bassa è di 9°C, con Gennaio il mese più freddo, mentre la temperatura media più alta si ha ad Agosto con 35°C.
Come tutte le altre isole flegree Ischia ha un’ origine vulcanica: si formò per effetto di varie eruzioni avvenute in epoche remote.
Anche il suo rilievo più alto, il monte Epomeo (787m.) è di origine vulcanica, ma diversa-mente da come si riteneva fino all’ inizio del XX secolo non è un vulcano, bensì la conse-guenza di un moto di sollevamento di rocce vulcaniche avvenuto 30 mila anni fa.
Benchè le eruzioni ed i movimenti geologici che diedero origina all’ isola risalgono a migliaia di anni fa, non bisogna dimenticare che in epoche recenti Ischia è stata interes-sata da eruzioni e terremoti, come la serie di colate laviche avvenute intorno al XIII secolo
nelle località Arso e Cremato. Ancora oggi questa attività è testimoniata dalla presenza sull’ isola di innumerevoli sorgenti termali.
Difficile descrivere Capri a parole oppure con immagini, per quanto belle e descrittive queste ultime possano essere. La magia di questa piccola isola mediterranea, scelta
dagli imperatori romani per condurre i loro sterminati territori, può essere colta soltanto passeggiando lungo uno dei suoi sentieri, quando gli ultimi raggi del sole dipingono i Faraglioni di tonalità ramate.
Il mare visibile da ogni punto dell’isola si confonde all’orizzonte col cielo azzurro, i giardini delle ville ed il verde dei sentieri alberati, l’azzurro magico della Grotta più famosa al mondo, il bianco ed i colori pastello delle tipiche abitazioni capresi, il profumo dei limoni e delle tante essenze dell’isola, i sapori e gli aromi della cucina napoletana, il rumore del vento nelle insenature dell’arco naturale e dei faraglioni: sensazioni uniche in un’isola unica.
Procida, isola del Tirreno, è situata all' imbocco del Golfo di Napoli, fra Ischia (a ovest) e Capo Miseno (a est). Con i suoi 4 chilometri quadrati di superficie, è la più piccola tra le consorelle Ischia e Capri, ma conta quasi 11.000 abitanti(procidani).Ad ovest di Procida e collegato a quest'ultima tramite un ponte, guardando verso Ischia, si erge l'isolotto disabitato di Vivara, completamente ricoperto di macchia mediterranea. Procida è di origine vulcanica, e si possono tuttora riconoscere nei suoi tipici golfi a mezzaluna, le tracce degli antichi crateri(le fonti parlano di 5 o 7 crateri); il suolo è costituito da tufi giallastri in profondità e da uno strato di tufo grigio in superficie. Raggiunge un'altezza massima di 91 m ed è quindi piuttosto piatta; ma i vivacissimi abitati con le case policrome, la ricca vegetazione entro cui si fonde una tipica architettura mediterranea spontanea, il mare limpido e splendente, e le belle rocce costiere, generano scorci paesaggistici di raro fascino,e ne fanno un'apprezzata meta turistica.
Per ammirare la sua bellezza, per gustare quegli spettacoli trasfusi nell'arte, nella letteratura, nei tanti film quivi girati, bisogna girovagare per le sue stradine, per i suoi vicoli.La penna può solo in parte descrivere lo splendido spettacolo che si presenta a chi sbarca sull'isola, ma può ravvivare le vicende storiche, politiche,ecclesiastiche del passato.
Ventotène è un'isola del Mar Tirreno situata al largo della costa al confine tra Lazio e Campania. L'isola ha origini vulcaniche, e fa geograficamente parte dell'arcipelago pontino.
Ventotene ha una forma allungata, misura circa 3 chilometri ed un'altitudine massima di 139 metri, giurisdizionalmente fa parte dell'omonimo comune (abitato da circa 600 persone) e della provincia di Latina.
Nelle sue vicinanze si trova l’ Isola di Santo Stefano a circa 2 chilometri ad est, e l'Isola di Ponza che è a 40 chilometri a nord-ovest.
Ventotene era conosciuta ed abitata anche al tempo dei Greci eRomani, i quali usavano chiamarla Pandataria o Pandateria (Παντατήρια in greco antico).
Divenne famosa perché fu il luogo in cui prima Augusto esiliò la figlia Giulia (resti di villa Giulia a Punta Eolo), poi l'imperatore Tiberio esiliò la nipote Agrippina nel 29 d.C. e più tardi l'imperatore Nerone esiliò sua moglie Ottavia, dopo averla ripudiata. Aveva appena divorziato da lei con il pretesto che non gli aveva fatto avere figli. Agrippina maggiore morì sull'isola di fame (probabilmente per ordine dell'imperatore Tiberio stesso) nel 33 d.C.
Del periodo romano a Ventotene sono rimaste diverse rovine di ville e acquedotti, il porto antico e le peschiere modellate nelle rocce vulcaniche di tufo.
Durante il periodo fascista, precisamente dal 1941 al 1943, sull'isola furono confinati numerosi antifascisti di tutte le tendenze, nonché persone considerate non gradite dal regime, tra gli altri Sandro Pertini e Luigi Longo.